21 ottobre 2013

Maggott



Maggott, il cui vero nome era Japheth (il cognome è sconosciuto) era un personaggio dei fumetti creato da Scott Lobdell (testi) e Joe Madureira (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avvenne sulle pagine di Uncanny X-Men n. 345 (giugno 1997).

Maggott era un estroverso mutante sudafricano che parla con un marcato accento Afrikaans. Dopo aver fatto parte degli X-Men, si unì brevemente al team di Generation X. In seguito il personaggio venne dimenticato, ma ricomparve nella serie "Weapon X", nel quale è stato ucciso assieme a molti altri mutanti nel campo di concentramento Neverland, anche se una delle sue lumache, che Maggott aveva donato ad un bambino prevedendo la propria morte imminente, venne in seguito vista in uno dei laboratori del genetista Sinistro.




Biografia

Origini
Japeth era un bambino malaticcio nato in Sud Africa nell'era dell'Apartheid. Stava sempre molto male e non poteva digerire il cibo solido. Con la sensazione di essere un peso per la sua famiglia, Japeth scappò di casa seguito di nascosto dal fratello minore. Sperando di morire nel deserto, fu trovato da Magneto, che estrasse due enormi lumache dal suo corpo rivelando il suo particolarissimo potere mutante. Questo trasformò la sua pelle donandole un colorito bluastro, ma Japeth da allora non potè più fare a meno dei due disgustosi insettoni che chiamò Eany e Meany. Inizialmente il bambino respinse la filosofia bellicca di Magneto, e non volle allearsi con lui dopo aver assistito poco più tardi al massacro di numerosi soldati sudafricani bianchi che erano impegnati nella lotta razzista contro i civili neri (Uno di questi civili era suo fratello maggiore, morto durante le violenze). Nonostante ciò, alcuni anni dopo, Japeth con il soprannome di Maggott, fuggì dal suo paese in cerca di Magneto, bisognoso del suo aiuto per alleviare il dolore causato dalla sua mutazione.


X-Men
Maggott inizialmente apparve come un misterioso mutante alla ricerca del grande avversario degli X-Men, Magneto, per motivi apparentemente sconosciuti. La sua ricerca lo condusse in Antartide dove Magneto (sotto le mentite spoglie dell'alieno Shi'Ar Erik il Rosso) teneva in cattività un gruppo di X-Men. Maggott, in seguito al processo di Gambit in cui fu rivelata la sua partecipazione al Massacro Mutante dei Morlock, si unì alla squadra, e tornò con loro nel Westchester, sede dello Xavier Institute da poco assaltato dagli eserciti dell'Androide Bastion, durante Operazione: Zero Tolerance.


L'Istituto venne raziato di ogni comfort e tecnologia e Maggott rimase con gli X-Men apparentemente per aiutarli nella ricostruzione della scuola che era da sempre stata la loro casa, in realtà le sue intenzioni erano tenere d'occhio Joseph, l'uomo unitosi al gruppo che possedeva le stesse sembianze e i poteri di Magneto (in realtà era il suo clone e fu proprio Maggott a rivelargli l'amara verità). Per un breve periodo di tempo, i suoi compagni credettero che Maggott e le due lumache giganti che il ragazzo portava sempre con sè stessero assassinando persone innocenti a Salem Center al fine di cibarsene. In seguito Japeth rivelò  di essere innocente, e che le lumache erano state condizionate ad uccidere da una fazione di demoni chiamati Ru'Tai, poichè queste entità erano interessate a prendere il controllo della nostra dimensione.



Sconfitta apparentemente la minaccia dei Ru'Tai, Maggott rivelò a Wolverine il perchè non potesse fare a meno delle sue lumache: i due insettoni giganti erano infatti il suo apparato digerente, ed era stato proprio Magneto ad estrarle dal suo corpo per permettergli di sopravvivere al suo potere mutante che lo stava lentamente uccidendo.  Più tardi Maggott fu tentato dall'entità telepatica conosciuta come Re dell Ombre, il quale gli promise una vita migliore in cambio della sua lealtà e abbandono degli X-Men. Il ragazzo, insieme alle altre nuove reclute del gruppo (Marrow e Cecilia Reyes) riuscì a resistere alle tentazioni subdole del malvagio e aiutò poi gli X-Men a sconfiggerlo. 


La fine
La Bestia suggerì in seguito a Maggott di trasferirsi nella Massachussets Academy di Emma Frost, dove altri ragazzi della sua età venivano educati nell'uso dei propri particolari talenti mutanti. Maggott entrò nella squadra junior degli X-Men, Generation X, ma la sua permanenza nel team durò solo per una missione. Partecipò quindi al funerale di Joseph, il clone di Magneto, tenutosi allo Xavier Institute, per poi sparire nel nulla. Maggott riapparve qualche tempo dopo come detenuto presso "Neverland", il campo di concentramento per mutanti gestito dal programma "Weapon X" di Malcom Colcord, dove venne ucciso insieme a molti altri mutanti poichè ritenuto inutile per essere reclutato nell'organizzazione. Una delle sue lumache, che regalò ad una bambina prigioniera a Neverland prevedendo la sua morte (grazie ai suoi poteri psicometrici), fu vista l'ultima volta in un contenitore nel laboratorio del genetista Sinistro.



Necrosha
Maggott è resuscitato recentemente tramite il virus Transmodico della Phalanx per servire come parte dell'esercito di zombie della mutante Selene. Sotto il controllo di Selene ed Eli Bard, prese parte all'assalto della nazione mutante di Utopia. Il suo destino è tutt'ora incerto e non si sa se si trovasse fra i mutanti teletrasportati a Genosha per servire come sacrificio di Selene per ascendere alla divinità, o se fosse tra i mutanti che riuscirono a fuggire da Utopia.


Poteri e abilità
La sua mutazione, come annunciarono gli autori prima della comparsa del personaggio, fu una delle più bizzarre dell'intero universo degli X-Men. Il suo apparato digerente era costituito infatti da due enormi lumache semi-intelligenti, Eany e Meany, che potevano all'occorrenza uscire dal suo addome, ed erano in grado di digerire qualunque oggetto solido si trovasse nei loro paraggi. Una volta rientrate nel corpo di Maggott, gli fornivano energia nutritiva, conferirendogli inoltre un colorito bluastro nella pigmentazione della pelle e forza e resistenza eccezionali. Maggott era anche in grado di rilevare impronte psichiche dall'ambiente circostante, cioè poteva rivivere nella sua mente eventi accaduti precedentemente nel luogo in cui si trovava (ma questa abilità mutante è stata raramente usata dagli autori che si trovarono a gestire il personaggio).

Nessun commento:

Posta un commento